Pasquale Lambardi, Presidente e CEO di Relatech.
La digitalizzazione migliora l’efficienza dei processi e permette di conseguire gli obiettivi di sostenibilità. Ma non basta. Per Relatech, l’altra faccia della quarta rivoluzione industriale è la cybersecurity, determinante per il futuro digitale.
di Fiammetta Di Vilio
Sono stati 1.382 gli attacchi cyber nel mondo nel primo semestre del 2023, registrati e analizzati dai ricercatori di Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. L’Italia risulta essere bersagliata significativamente e gli impianti produttivi sono sempre più sotto tiro. In tale contesto, quali sono le implicazioni per la security generate dai nuovi trend dell’innovazione digitale? In che modo contrastare le minacce in ambito industriale derivanti da cybercrime e hacker? O meglio, su quali fattori è indispensabile investire per proteggere il patrimonio d’informazioni?
Ce ne parlano Pasquale Lambardi, Presidente & CEO di Relatech, Digital Enabler Solution Know-how (D.E.S.K.) Company quotata su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana (Ticker: RLT) e Franco Andrighetti, AD di EFA Automazione, società del Gruppo e realtà data driven leader nell’automazione.
“I nostri servizi spaziano dalla Digital Customer Experience all’Intelligenza Artificiale, IoT, Cloud e Cybersecurity. Quest’ultima disciplina è determinante in un percorso d’innovazione: non si può parlare di trasformazione digitale senza pensare alla sicurezza”, spiega Lambardi.
Leadership tecnologica e competenze specialistiche sono gli elementi qualificanti di un’offerta completa di soluzioni, servizi e asset nell’ambito della convergenza IT/OT, grazie alla quale le imprese clienti possono implementare sistemi più avanzati per competere sul mercato globale, coprendo tutte le esigenze di connettività, raccolta, analisi e protezione dei dati e delle macchine.
Secondo Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, sono stati 1.382 gli attacchi cyber nel mondo nel primo semestre del 2023.
PARTNER DI VALORE
Fondata nel 2001, Relatech S.p.A. è un ecosistema di aziende specializzate nelle Digital Enabler technologies che operano in diversi comparti. A Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, si occupa di cybersecurity da oltre vent’anni. Grazie al Security Operation Center, è possibile ottimizzare le capacità di rilevamento, risposta e prevenzione delle minacce, coordinando le tecnologie e le operazioni di sicurezza.
“L’industria manifatturiera italiana è un’eccellenza globale, che necessita di innovare in chiave digitale. Anche in quest’ambito gli attacchi informatici sono sempre più frequenti e rendono la protezione dei dati una priorità per le imprese di tutte le dimensioni”, spiega Pasquale Lambardi.
“L’interconnessione di macchine e impianti all’IT della fabbrica e a Internet pone la cybersecurity tra le principali sfide del nostro tempo”, dice Lambardi.
“In un mondo produttivo alla ricerca di modalità che garantiscano rinnovata efficienza e competitività, il punto di svolta dei progetti di digitalizzazione è proprio la convergenza tra IT e OT, fondata sulla connessione industriale. Ci occupiamo da sempre di connettività, facendo dialogare tra loro, in modo sicuro, i più disparati sistemi del ciclo produttivo e con i livelli superiori di supervisione e MES. Le imprese del manifatturiero, in particolare, sono più facilmente vulnerabili da attacchi di tipo ransomware, tramite i quali gli hacker riescono a bloccare la produzione. Con un semplice comando si può cambiare un processo, apportare una modifica a un pezzo. Per queste ragioni è sempre più determinante potenziare la cyber resilience delle aziende. E il Gruppo Relatech lo fa in modo originale, puntando su una visione umano-centrica”, afferma Franco Andrighetti.
“L’interconnessione di macchine e impianti all’IT della fabbrica e a Internet pone la cybersecurity tra le principali sfide del nostro tempo. È bene mettere in sicurezza i punti di interconnessione tra mondo IT e OT, partendo da un’analisi del rischio, dalla scelta di un firewall all’analisi e identificazione dei dispositivi sulla rete, procedendo con una segmentazione della rete stessa per isolare un dispositivo sotto attacco e limitare il rischio. Se le minacce arrivano alle linee di produzione, si ferma tutto e possono passare giorni prima di risolvere una criticità, con chiare conseguenze in termini di business continuity: in questo senso investire in piani di cybersecurity porta a un ritorno certo di investimento”, dice Lambardi.
Fondamentale è la difesa dei server, dei dispositivi mobili e delle applicazioni, a cui si aggiunge una particolare attenzione per la sicurezza dei dati attraverso la difesa dei repository.
SICUREZZA E FUTURO DIGITALE
Le imprese, che hanno visto aumentare a livello mondiale gli attacchi, a quali scenari possono far riferimento per incrementare in sicurezza la Digital Transformation?
“Garantire la continuità dei processi, soprattutto di quelli automatizzati, è di vitale importanza per i produttori”, prosegue Lambardi. “Un buon punto di partenza per mitigare i rischi, mantenendo efficaci le soluzioni di interconnessione e integrazione, è l’identificazione del corretto perimetro informatico da controllare, successivamente occorre segmentare le aree critiche e in generale le aree non contigue; sono poi necessari validi strumenti che permettano di rilevare e notificare precocemente anomalie informatiche e di rete anche a livello dei sistemi di automazione e controllo di processo, tutto ciò senza mai trascurare la formazione e l’aggiornamento costante del personale in relazione alle problematiche di cybersecurity”.
“È sempre più determinante potenziare la cyber resilience delle aziende. E il Gruppo Relatech lo fa in modo originale, puntando su una visione umano-centrica”, afferma Franco Andrighetti, AD di EFA Automazione.
“Non c’è quindi una soluzione unica e universale, ma esistono strategie su misura per ogni specifica realtà e la sua potenziale esposizione a incidenti e attacchi, con una visione olistica dell’infrastruttura di sicurezza. Proteggere dati e processi dovrebbe essere un servizio come quello dell’erogazione dell’energia elettrica, perché la sicurezza informatica riguarda proprio tutti…”, spiega Pasquale Lambardi.
Cosa fare quindi per coniugare apertura, interconnessione e sicurezza? “Occorre un cambio di prospettiva che metta al centro l’unica variabile che può vanificare l’efficacia delle tecnologie: l’elemento umano. Le persone, infatti, non ragionano come i sistemi informatici e proteggerle richiede necessariamente un approccio proattivo. È necessario proseguire con perseveranza in questo percorso ricco di ostacoli, anche culturali, e contribuire a diffondere una filosofia che metta l’utilizzatore e le sue informazioni al centro del progetto di security”, conclude Pasquale Lambardi. ©ÈUREKA!
“I nostri servizi spaziano dalla Digital Customer Experience all’Intelligenza Artificiale, IoT, Cloud e Cybersecurity”, dice Lambardi. “Quest’ultima disciplina è determinante in un percorso d’innovazione: non si può parlare di trasformazione digitale senza pensare alla sicurezza”.